giovedì 19 febbraio 2015

quasi in forma

l'ultima settimana è stata interessante, ho avuto mal di collo, testa, stomaco, sinusite, gomito che faceva contatto con il ginocchio, ecc. ecc. Ho passato 5 ore, per fortuna spalmate su due giorni, ad aspettare il dottore, ho fatto gli esami del sangue e scoperto che alla fine ho un virus che passerà per i fatti suoi e che nel mentre mi devo tenere tutti questi simpatici sintomi. FANTASTICO.
Nel frattempo ho dovuto rispedire l'ennesimo piano x i cambiamenti della tesi. Ebbene sì, perchè prima di fare i cambiamenti richiesti dagli esaminatori devo spedire un piano alla school che deve essere approvato da un paio di cervelloni. Logicamente uno dei cervelloni (che non ha nemmeno letto la tesi) mi ha chiesto di cambiare il piano, quindi altro giro altro regalo. Insomma x fare una cosa che richiede una settimana, mi stanno facendo perdere mesi, evviva la burocrazia. Ridiamoci su, che se no mi viene voglia di andare a bussare alla porta dei cervelloni e chiedergli se non hanno niente di meglio da fare che rompere gli zebedei agli studenti...................inizio a credere che ti prendono x sfinimento

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono sempre stata convinta che i campioni della burocrazia e dei rompimenti fossimo noi e adesso tu dici che dall' altra parte del mondo è la stessa musica...Beh, non prendiamocela più allora, perché non conviene: non ci guadagnamo niente e stiamo solo male.Dammi retta, Matteo, per oggi molla tutto e vai a fare una bella passeggiata. Ci penserai un altro giorno PRONTO A TUTTO,anche a mandare quegli spocchiosi a quel paese.Ma io sono fiduciosa. Sono sicura che, a dispetto dei preamboli, ce la farai. Forza! Siamo tutti con te. Lula

Anonimo ha detto...

ciao Lula e grazie x l'incoraggiamento! Penso che la burocrazia australiana non sia come quella italiana, ma alcune felici realtà come gli uffici pubblici e le università sono uguali in entrambi i paesi. Voglia de laurà saltame addoss! In più credo che di fondo ci sia un piacere masochistico nel far soffrire i dottorandi, specialmente quando sono vicini alla fine. Quindi non mi incazzo più, o mi incazzo meno che tanto alla fine non cambia nulla. Faccio come Pino la Lavatrice di Zelig, "loro mi dicono quello che devo fare e io lo faccio!" e chissenefrega